Come aprire un affittacamere: requisiti, normativa, costi, tasse e agevolazioni – Guida completa 2024

Come si fa ad aprire un affittacamere? Cosa si nasconde dietro questo termine e come funziona questo tipo di accoglienza?

Partiamo dalla definizione normativa dell’attività di affittacamere, inizialmente stabilita dalla legge 217/83, in seguito sostituita dalla legge quadro sul turismo 135/2001: un affittacamere è una struttura ricettiva che offre alloggio a breve termine, con un massimo di sei camere, distribuite in non più di due appartamenti situati nello stesso edificio. Offre pernottamento e servizi complementari come prima colazione, cambio biancheria, pulizia giornaliera e connessione Wi-Fi. Presenta alcune differenze sostanziali con il B&B, ma le analizzeremo in dettaglio nel corso di questa guida completa.

Aprire un affittacamere: le normative per ogni regione

Ogni Regione italiana ha la propria regolamentazione in materia di strutture ricettive, che si tratti di B&B o affittacamere. Per un approfondimento dettagliato delle normative regionali per aprire un affittacamere, è possibile consultare la seguente tabella.

Abruzzo

L.r. 28.4.1995, n. 75 Disciplina delle strutture turistiche extralberghiere, come modificata dalla L.r. 29.12.2011, n.44, Legge Comunitaria regionale 2011

Basilicata

L.r. 4.6.2008, n. 6 Disciplina della classificazione delle strutture ricettive e di ospitalità, come modificata dalla L.r. 4.3.2016, n. 5, Collegato alla legge di stabilità regionale del 2016

Calabria

L.r. 7.3.1995, n. 4 - Norme sulla classificazione degli esercizi ricettivi extralberghieri, modificata ed integrata dalla L.r. 27.11.2015, n. 20 e L.r. 5.7 .2017, n. 24

Campania

L.r. 24.11. 2001, n. 17 - Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere, come modificata dalla L.r. 7.8.2014, n. 16 e L.r. 8.8.2016, n. 22, Legge annuale di semplificazione 2016

Emilia-Romagna

L.r. 28.7 2004, n. 16 - Disciplina delle strutture ricettive dirette all’ospitalità. Delibera G.R n. 2186/2005 e n. 802/2007, come modificata dalla L.r. 23.12.2016, n. 25, Legge di stabilità 2017 e dalla L.r. 27.12.2017, n. 25, Legge di stabilità 2018

Friuli Venezia Giulia

L.r. 16.1.2002, n. 2 - Disciplina organica del turismo, modificata ed integrata dalla L.r. 9.12.2016, n. 21, Disciplina delle politiche regionali nel settore turistico e dell’attrattività del territorio regionale,nonché modifiche a legge regionali in materia di turismo e attività produttive

Lazio

L.r. 6.8.2007, n. 13 - Organizzazione del sistema turistico laziale. Regolamento regionale 7.8.2015, n. 8, come modificato dal Regolamento regionale 16.6.2017, n. 14, Nuova disciplina delle strutture ricettive extralberghiere

Liguria

L.r. 12.11.2014, n. 32 - Testo unico in materia di strutture turistico ricettive e norme in materia di imprese turistiche. Dgr 5.5.2017, n. 346

Lombardia

L.r. 1.10.2015, n. 27 - Politiche regionali in materia di turismo ed attrattività del territorio lombardo. Regolamento regionale 5.8.2016, n. 7 - Determinazione dei servizi, degli standard qualitativi e delle dotazioni minime obbligatorie delle foresterie ai sensi dell’art. 37 della L.r. n. 27/2015

Marche

L.r. 11.7.2006, n. 9 - Testo unico delle norme regionali in materia di turismo

Molise

Il Molise non ha previsto la tipologia Affittacamere nella sua legge

Piemonte

L.r. 3.8 .2017 n.13 - Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere. Decreto Presidente GR. 8.6.2018, n.4/R, Regolamento regionale recante “Caratteristiche e modalità di gestione delle strutture ricettive extralberghiere, requisiti tecnico edilizi ed igienico sanitari”.

Puglia

L.r. 11.2.1999, n. 11 - Disciplina delle strutture ricettive ex articoli 5, 6 e 10 della legge 217/1983, delle attività turistiche ad uso pubblico gestite in regime di concessione e delle associazioni senza scopo di lucro, come modificata dalla L.r. 18.2.2014, n. 6 e dalla L.r. 9.4.2018, n.13, Disposizioni in materia di semplificazione amministrativa e di rafforzamento della capacità competitiva delle imprese turistiche

Sardegna

L. 28.7.2017, n. 16 - Norme in materia di turismo, come modificata dalla L.r. 14.9.2017, n. 21. Determina 27.10.2017, n. 1031, Attribuzione Identificativo Univoco Numerico (IUN). L.r. 12.8.1998, n. 27 - Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere integrazioni e modifiche alla L.r. 14.5.1984, n. 22

Sicilia

L.r. 6.4.1996, n. 27 - Norme per il turismo D.A. 21.3.2017

Toscana

L.r. 20.12.2016, n. 86 - Testo unico del sistema turistico regionale, come modificata dalla L.r. 17.10.2017, n. 58, Norme in materia di affittacamere, bed and breakfast e obblighi di comunicazione, e dalla L.r 18.5.2018, n. 24 - Disposizione in materia di sistema organizzativo del turismo, strutture ricettive, locazioni e professioni turistiche

Trentino

L.p. 15.5.2002, n. 7 - Disciplina degli esercizi alberghieri ed extralberghieri e promozione della qualità della ricettività turistica” come modificata dalla L.p. 15.11.2007, n. 20

Alto Adige

L.p. 11.5.1995, n. 12 - Disciplina dell’affitto di camere ed appartamenti ammobiliati per ferie. Decreto Presidente della Giunta provinciale 27.8.1996, n. 32.

Umbria

L.r. 10.7 2017, n. 8 - Legislazione turistica regionale. L.r.12.7.2013, n. 13 - Testo unico in materia di turismo

Valle d’Aosta

L.r. 29.5.1996, n. 11 - Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere, modificata dalla L.r. 4.8.2000, n. 23 e L.r. 23.5.2011, n. 12 e dalla L.r. 22.12.2017, n. 23, Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2018-2020

Veneto

L.r. 14.6.2013, n. 11 - Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto come modificata dalla L.r. 30.12.2014, n. 45. DGR 31.3.2015, n. 419 - Requisiti condizioni e criteri per la classificazione delle strutture ricettive complementari. DGR 27.5.2016, n. 780 - Disciplina delle strutture ricettive complementari. DGR 14.12.2017 n. 2080 - Modificazioni ed integrazioni alla Dgr n. 419/2015

 

Nell'ambito delle attività ricettive, è importante distinguere tra affittacamere professionali e occasionali. Questa differenziazione non solo incide sulle modalità operative, ma anche sugli obblighi normativi e fiscali cui sono soggetti i due tipi di gestione.

Affittacamere professionale: i requisiti per aprirlo

Un affittacamere professionale è un'attività di ospitalità che offre alloggio temporaneo a turisti e viaggiatori. A differenza degli affittacamere occasionali, che possono essere gestiti in modo saltuario e senza la necessità di una partita IVA, gli affittacamere professionali operano in modo continuativo e organizzato, spesso con un numero maggiore di camere e con l'offerta di servizi aggiuntivi. Aprire un affittacamere professionale richiede di seguire diverse procedure burocratiche e amministrative. Ecco i principali passaggi da considerare per essere in regola con le normative vigenti.

Aprire una Partita IVA

Per aprire un affittacamere professionale è necessario aprire una partita IVA. Questo comporta:

  1. Registrazione presso l'Agenzia delle Entrate
  2. Scelta del Codice ATECO: utilizzare il codice specifico per l'attività di affittacamere (55.20.51)
  3. Regime Fiscale: decidere se optare per il regime forfettario o il regime ordinario

Si consiglia di consultare un commercialista per valutare il regime fiscale più vantaggioso e per eseguire correttamente tutte le pratiche burocratiche.

Consegnare la SCIA

Per l’avvio dell’attività è obbligatoria la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Ecco come procedere:

  1. Compilazione del modulo SCIA: disponibile presso il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del Comune di competenza.
  2. Documentazione necessaria: planimetrie, certificazioni igienico-sanitarie, e certificato di conformità edilizia e urbanistica.
  3. Presentazione della SCIA: inviare il modulo compilato e la documentazione richiesta al SUAP.

Si consiglia in questo caso di consultare ingegneri, architetti o geometri per assicurarsi che tutte le documentazioni siano corrette e in linea con quanto richiesto dal proprio Comune di appartenenza.

Comunicazione degli ospiti alla Polizia di Stato

Gli affittacamere devono comunicare i dati degli ospiti alla Polizia di Stato entro 24 ore dall'arrivo attraverso il portale online Alloggiati Web della Polizia di Stato.

In particolare, dovranno essere comunicate le generalità delle persone alloggiate fornendo: cognome, nome, sesso, cittadinanza, data e luogo di nascita, tipo e numero del documento fornito al check in.

La mancata comunicazione degli ospiti alla Questura comporta l’arresto fino a tre mesi o un’ammenda fino a 206 euro. Per garantire la conformità con tutte le normative di sicurezza e privacy, è sempre bene consultare le autorità locali o un legale.

Comunicazione delle presenze alle regioni / ISTAT

In alcune Regioni, è obbligatorio comunicare le presenze degli ospiti dell’affittacamere anche all'ufficio di statistica regionale. Le informazioni che è necessario fornire sono le generalità degli ospiti presenti sul documento d’identità, numero degli ospiti e periodo di permanenza (ad esempio: due persone per 3 notti).

La mancata comunicazione delle presenze all'ufficio di statistica regionale comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa variabile a seconda della Regione. Si consiglia sempre di consultare un esperto fiscale per una corretta gestione delle comunicazioni e assicurarsi di rispettare tutte le normative vigenti.

Affittacamere occasionale: requisiti e normative per aprirlo

L’apertura di un affittacamere occasionale richiede attenzione a diversi aspetti normativi, tra cui la residenza del titolare nella stessa struttura e la presentazione della SCIA. Per garantire la conformità con le normative locali, è essenziale consultare un legale e un esperto fiscale e soprattutto avere ben chiari i limiti entro i quali l’attività può essere considerata “occasionale” e non professionale.

Occasionalità dell’esercizio

Un affittacamere occasionale deve rispettare il carattere di occasionalità dell’attività, che si distingue da un'attività professionale continuativa. I criteri di occasionalità possono variare, ma generalmente includono:

  1. Numero limitato di giorni: l’attività non deve superare un certo numero di giorni all’anno. Questo numero può variare in base alle normative locali.
  2. Numero di camere e ospiti: limitazioni sul numero massimo di camere e posti letto che possono essere offerti. Solitamente, non più di 3-4 camere.
  3. Assenza di pubblicità professionale: non è permesso fare pubblicità su larga scala, come su piattaforme commerciali di prenotazione.

Si consiglia in ogni caso di consultare le normative locali come da tabella con le normative regionali e un esperto legale per definire esattamente i limiti di occasionalità nella propria regione.

Obbligo di residenza nella stessa struttura

Per chi desidera aprire un affittacamere occasionale, uno dei requisiti fondamentali è la residenza del titolare nella stessa struttura in cui vengono affittate le camere. Questo obbligo garantisce che l'attività sia effettivamente occasionale e non si configuri come un’attività commerciale professionale. È essenziale dimostrare la residenza con documenti ufficiali, rispettando i seguenti requisiti:

  • Residenza continuativa: il titolare deve risiedere in maniera continuativa nella struttura dove si svolge l'attività di affittacamere.
  • Prova di residenza: è necessario dimostrare la residenza tramite documenti ufficiali, come certificati di residenza o bollette intestate.

Verificare con le autorità locali e consultare un legale per assicurarsi di soddisfare correttamente i requisiti di residenza.

Consegnare la SCIA

Anche per l’apertura di un affittacamere occasionale è necessario presentare la SCIA, documento che come anticipato serve a segnalare l’avvio dell’attività alle autorità competenti e che attesta il rispetto delle normative vigenti. I passaggi da seguire saranno i seguenti:

  1. Compilazione del modulo SCIA: il modulo è disponibile presso il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del Comune di residenza.
  2. Documentazione necessaria: includere documenti come planimetrie, certificati di conformità igienico-sanitaria, e dichiarazioni di conformità edilizia e urbanistica.
  3. Presentazione della SCIA: la SCIA deve essere presentata al SUAP, che provvederà a verificare la conformità della documentazione.

Si consiglia di consultare il SUAP del proprio Comune e un legale per assicurarsi di rispettare tutte le normative necessarie per la presentazione della SCIA.

B&B vs Affittacamere: ecco cosa cambia

Il principale elemento di distinzione tra un affittacamere e un B&B è la natura dell'attività: il primo è solitamente gestito in forma professionale, con maggiore focus sull'aspetto imprenditoriale, il secondo è generalmente a conduzione familiare, con un approccio più informale e incentrato sull'accoglienza familiare. Tuttavia, le differenze non finiscono qui: bisogna infatti tenere in considerazione gli aspetti legati alla residenza, all'interruzione di attività durante l’anno e alla necessità di fornire eventuali servizi complementari.

Residenza e luogo di esercizio:

  • B&B: il gestore deve avere la residenza o il domicilio nello stesso stabile o in uno stabile vicino (massimo 100 metri). L'attività può essere svolta solo nell'unità immobiliare adibita a B&B.
  • Affittacamere: il gestore non è obbligato ad avere la residenza nello stesso stabile. L'attività può essere svolta in più unità immobiliari (massimo due appartamenti nello stesso condominio).

Obbligo di interruzione dell'attività:

  • B&B: è previsto un obbligo di chiusura per un periodo che può andare da un minimo di 15 giorni a un massimo di 90 giorni consecutivi ogni anno, a seconda della Regione.
  • Affittacamere: nessun obbligo di chiusura annuale. L'attività può essere svolta 365 giorni all'anno.

Fornitura di servizi complementari:

  • B&B: i servizi offerti sono limitati al pernottamento e alla prima colazione, prevedendo la pulizia regolare delle stanze (in genere, viene effettuata una pulizia completa della stanza dopo la partenza di ogni ospite check-out e nel caso di soggiorni prolungati è prassi comune offrire un servizio di pulizia giornaliero o settimanale) e il cambio biancheria (tra un ospite e l'altro e, per soggiorni più lunghi, almeno una volta ogni 3 giorni o su richiesta dell'ospite).
  • Affittacamere: oltre al pernottamento, alla prima colazione, alla pulizia giornaliera (anche se l’obbligo può variare a seconda delle regioni) e al cambio biancheria è possibile offrire una gamma più ampia di servizi complementari come servizio bar, ristorazione, noleggio bici, attività di animazione.

In sintesi, un B&B è l’opzione Ideale per chi desidera svolgere un'attività a conduzione familiare con costi di gestione contenuti e maggiore flessibilità. L’affittacamere è invece più adatto a chi vuole intraprendere un'attività imprenditoriale a tutti gli effetti, con maggiore libertà nella gestione e possibilità di offrire un ventaglio più ampio di servizi. L'apertura dell’affittacamere o del B&B rappresenta in ogni caso un'opportunità interessante per valorizzare il proprio immobile e inserirsi nel settore turistico ricettivo. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente tutti gli aspetti economici, gestionali e normativi prima di intraprendere questa attività.

Agevolazioni e contributi per aprire un affittacamere

Aprire un affittacamere può offrire diverse agevolazioni e sgravi a livello contributivo rispetto all'apertura di un Bed and Breakfast. Questa tipologia di esercizio, infatti, gode di benefici fiscali e finanziari che spesso non sono disponibili per i B&B.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati

  1. Fondi Regionali ed Europei
    1. POR FESR: si tratta del Programma Operativo Regionale Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Questo fondo può finanziare progetti per la ristrutturazione e l'avvio di attività turistiche, inclusi gli affittacamere.
    2. PSR: è il Programma di Sviluppo Rurale. Riservato a chi apre un'attività in aree rurali, offre contributi per il miglioramento e lo sviluppo delle strutture ricettive.
  2. Incentivi Statali
    1. Nuove Imprese a Tasso Zero: un’iniziativa che offre finanziamenti a tasso zero per giovani imprenditori e donne che vogliono avviare un'attività ricettiva.
    2. Credito d’Imposta per la Riqualificazione delle Strutture Ricettive: detrazioni fiscali per chi investe nella ristrutturazione e miglioramento della struttura.
  3. Microcredito
    1. Microcredito per l'Impresa: finanziamenti a tasso agevolato per piccoli imprenditori, disponibili anche per chi apre un affittacamere. Questo può coprire le spese di avvio e di gestione iniziale.

    Agevolazioni Fiscali

    1. Regime Forfettario: gli affittacamere che scelgono il regime forfettario possono beneficiare di un'aliquota del 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività se si rispettano determinati requisiti, come l'apertura di una nuova attività e la mancata esercitazione di attività analoghe nei tre anni precedenti) sul reddito imponibile. Tuttavia, è importante notare che, per poter usufruire di questo regime, è necessario non superare un limite di ricavi annui pari a 85.000 euro. Se questo limite viene superato ma si rimane nei 100.000 euro, si mantiene la tassazione agevolata nell’ultimo anno d’imposta per uscire poi l’anno successivo. Se invece in corso d’anno si superano i 100.000 euro di ricavi, si passa automaticamente al regime di partita IVA a regime ordinario, con tutti gli adempimenti IVA.
      Uno degli aspetti fondamentali del regime forfettario è l'applicazione del coefficiente di redditività. Per gli affittacamere, il coefficiente di redditività è del 40%. Questo significa che, ai fini fiscali, solo il 40% dei ricavi totali viene considerato come reddito imponibile. In altre parole, se un affittacamere guadagna ad esempio 70.000 euro in un anno, solo 28.000 euro saranno soggetti a tassazione.
    2. Aliquota IVA ridotta: nel caso di interventi di recupero del patrimonio edilizio si può usufruire dell’aliquota Iva ridotta: a seconda del tipo di intervento, l’agevolazione si applica sulle prestazioni dei servizi resi dall’impresa che esegue i lavori e, in alcuni casi, sulla cessione dei beni. Ad esempio, sulle prestazioni di servizi per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, realizzati sulle unità immobiliari abitative, l’Iva è ridotta al 10%.

    Supporto e Consulenze

    1. Associazioni di Categoria
      1. Confesercenti e Federalberghi: queste associazioni offrono consulenza gratuita o a costo ridotto per la pianificazione finanziaria, la gestione fiscale e la conformità normativa per l'apertura di un affittacamere.
    2. Incubatori d’Impresa
      1. Servizi di Incubazione: alcuni incubatori offrono supporto logistico e amministrativo, oltre a servizi di formazione e consulenza per nuove imprese nel settore turistico.

    Aprire un affittacamere può essere quindi più vantaggioso grazie alle numerose agevolazioni e agli sgravi disponibili. Per sfruttare al meglio queste opportunità, è essenziale informarsi accuratamente sulle possibilità offerte a livello locale, nazionale ed europeo e consultare un esperto legale e fiscale. Per maggiori informazioni su come aprire un B&B, invece, consultate la nostra pagina dedicata.

    Quanto costa aprire un affittacamere?

    Aprire un affittacamere comporta una serie di costi iniziali e ricorrenti che devono essere considerati attentamente. Ecco una panoramica dettagliata dei principali costi coinvolti.

    Costi di verifica dell’idoneità dell’immobile

    Prima di aprire un affittacamere, è essenziale assicurarsi che l'immobile sia idoneo per l'uso ricettivo. Questo può comportare l’assistenza di un geometra, architetto o ingegnere per valutare l'immobile, un costo che si aggira tra i 500 e i 1500 euro, a seconda della complessità dell'edificio. Potrebbero essere necessarie certificazioni di agibilità, conformità degli impianti elettrici e idraulici, e il certificato energetico (APE), con costi variabili da 200 a 500 euro per ogni certificazione.

    Costi di adeguamento alla normativa antincendio

    Gli affittacamere devono rispettare le normative antincendio. Questo prevede l’installazione di estintori e segnaletica, impianti antincendio, verifica e manutenzione periodica.

    Costi assicurativi

    Per proteggersi da eventuali danni o responsabilità, è fondamentale avere una copertura assicurativa adeguata. Nel caso dell’assicurazione sulla proprietà, il costo dipende dal valore dell'immobile. L’assicurazione di responsabilità civile, importante per coprire eventuali danni a ospiti o terzi, ricopre costi che variano da 200 a 500 euro all'anno.

    Costo di creazione di un sito web professionale (opzionale)

    Un sito web professionale può migliorare la visibilità e le prenotazioni. Il costo di un sito web professionale varia a seconda delle funzionalità e del design, oltre al mantenimento del dominio e gli aggiornamenti periodici.

    Costi per le forniture della struttura

    L'arredamento e le forniture della struttura devono essere adeguati e confortevoli: l'acquisto di letti, armadi, sedie, tavoli, biancheria da letto e da bagno varia a seconda della qualità e della quantità, oltre a eventuali servizi di ristorazione o cucina per gli ospiti. È importante anche prestare attenzione ai dettagli che contribuiscono a migliorare l'esperienza degli ospiti, come la scelta della linea cortesia, che include articoli essenziali per l'igiene personale come shampoo, saponi e lozioni. La disponibilità di ciabattine monouso, in diverse taglie e materiali, può aumentare il comfort degli ospiti durante il loro soggiorno. Inoltre, l'inclusione di minibar nelle camere offre un ulteriore servizio di comodità, permettendo agli ospiti di accedere a snack e bevande direttamente dalla loro stanza. La selezione di questi elementi deve essere fatta con cura, tenendo conto della qualità dei prodotti offerti e delle esigenze specifiche della clientela, per garantire un soggiorno piacevole e soddisfacente.

    Utenze: Canone RAI, SIAE, TARI

    Oltre alle normali utenze di luce, gas e acqua, ci sono alcune utenze specifiche per le strutture ricettive:

    • Canone RAI Speciale: se all’interno della struttura sono presenti televisori, sarà necessario pagare il Canone RAI. Il costo del canone RAI Speciale per gli affittacamere, come per ogni altro esercente di attività ricettive (come hotel, bed and breakfast, ecc.), è regolato specificatamente ed è più alto rispetto a quello dovuto per le abitazioni private. Bisogna infatti fare riferimento alla classificazione degli esercizi pubblici, secondo la quale gli affittacamere rientrano nella categoria D: l'importo dovuto può arrivare fino a 407,35 euro.
    • SIAE: se si diffonde musica o si mostrano video nelle aree comuni, è necessario pagare i diritti SIAE, con costi variabili da 50 a 500 euro all'anno, a seconda dell'uso.
    • TARI: la tassa sui rifiuti, che varia a seconda del comune e della dimensione dell'immobile, solitamente si aggira tra 200 e 1000 euro all'anno.

    Quanto si guadagna con un affittacamere

    Gestire un affittacamere può essere una fonte di reddito interessante, ma i guadagni variano molto in base a diversi fattori. Innanzitutto, la posizione della struttura è cruciale. Se si trova in una zona turistica molto frequentata, come una città d'arte, una località di mare o montagna, le possibilità di guadagno sono maggiori grazie all'alta domanda di alloggi. Al contrario, in aree meno frequentate o rurali, la domanda può essere più bassa e i prezzi medi per notte inferiori.

    Le tariffe che si possono applicare per notte dipendono molto dalla qualità della struttura e dai servizi offerti. In generale, un affittacamere ben arredato e con servizi aggiuntivi, come la colazione o il trasporto, può chiedere tariffe più alte. Inoltre, la capacità di attrarre clienti e mantenere un’occupazione costante delle stanze è fondamentale. Un’alta occupazione significa maggiori entrate.

    Il numero di stanze disponibili nella struttura influisce direttamente sui potenziali guadagni. Più stanze significano più ospiti e quindi maggiori incassi. Anche la qualità del servizio offerto gioca un ruolo importante: un alto livello di servizio può giustificare tariffe più elevate e attirare recensioni positive, che a loro volta portano più clienti.

    Oltre alle tariffe per notte, è possibile incrementare i guadagni offrendo servizi extra. Ad esempio, organizzare tour guidati, fornire trasporti o altre esperienze può aumentare le entrate complessive della struttura.

    Naturalmente, ai ricavi devono essere sottratti i costi operativi. Questi includono le spese per la manutenzione e la pulizia, le forniture di linea cortesia per gli ospiti, le utenze come luce, gas, acqua e internet, le tasse e le licenze necessarie, e le assicurazioni per proteggere l’attività. Inoltre, se si utilizzano piattaforme di prenotazione online, bisogna considerare le commissioni che queste piattaforme applicano per ogni prenotazione.

    Alla fine, il profitto netto dipende da un attento bilanciamento tra entrate e spese. Con una buona gestione e una posizione favorevole, un affittacamere può diventare un’attività redditizia, capace di generare un buon flusso di reddito. Tuttavia, è importante fare una pianificazione accurata e considerare tutti i costi per ottenere una visione chiara del potenziale guadagno netto.

    Conclusioni

    Aprire un affittacamere non è solo una questione di accoglienza e ospitalità, ma un vero e proprio progetto imprenditoriale che richiede competenze gestionali, conoscenze normative e capacità di adattamento alle esigenze del mercato turistico. Con una preparazione adeguata e l'assistenza di esperti, è possibile avviare un'attività di successo che non solo generi reddito, ma contribuisca anche alla promozione del territorio e all'accoglienza dei visitatori.

    INFORMAZIONI IMPORTANTI

    Verifica assieme al tuo referente legale e fiscale le normative esatte del comune in cui intendi aprire la tua struttura, perchè potrebbero differire dalla normativa generale.